La CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive, è la direttiva europea n 2022/2464 che rivoluziona la rendicontazione societaria di sostenibilità.
Si tratta di uno spartiacque fondamentale. In sintesi non saranno più procrastinabili strategie ESG, di CSR e Diversity, Inclusion, equity & belonging capaci di generare reale impatto nelle aziende e nelle comunità dove operano. Effetti concreti da monitorare, comunicare e rendicontare con efficacia. L’opportunità per dare nuove valenze agli investimenti in people care e welfare aziendale, in employer branding e in attività di CSR.
Questo è l’ambito di elezione per Winston Partners che è nata proprio per supportare le aziende che considerano i fattori ESG centrali nella propria cultura e nei propri valori vissuti e trasferiti nella quotidianità aziendale, protagonisti della comunicazione, dell’employer branding, del welfare e del diversity & inclusion. Per questo guidiamo le aziende con un occhio di riguardo speciale per la S di ESG per gli impatti che può generare e per il valore effettivo che può dare alla rendicontazione.
L’iter normativo della CSRD
Nata nell’ambito del Green Deal Europeo la CSRD, dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE, detta i tempi della sua adozione nella Ue e determina quali aziende siano tenute agli obblighi della rendicontazione della sostenibilità.
Le principali novità della CSRD
Tre sono gli aspetti focali dell’introduzione della CSRD:
1) Il bilancio di sostenibilità non potrà più essere un documento avulso da altre rendicontazioni. Sarà obbligatorio inserire il bilancio ESG all’interno della relazione sulla gestione.
2) Il report di sostenibilità diventerà parte integrante del bilancio economico-finanziario delle aziende. Con la direttiva CSRD L’Unione Europea sancisce che le performance ESG non sono meno importanti della performance economica di un’azienda.
3) La digitalizzazione delle informazioni comunicate diventerà sistematica. La CSRD, infatti, stabilisce che le Relazioni sulla Gestione vadano pubblicate in formato digitale per favorire la reperibilità gratuita e la fruibilità delle informazioni comunicate.
Le aziende interessate dalla CSRD e la roadmap per l’adozione
La direttiva CSRD amplia il numero delle imprese che devono redigere il bilancio di sostenibilità rispetto all’attuale NFRD (Non-Financial Reporting Directive). Nella tabella che segue ecco cadenzate le deadline entro le quali dovranno aderire le diverse tipologie di azienda:
A partire dal 2025 (anno fiscale 2024) |
Le imprese attualmente soggette alla direttiva NFRD: imprese quotate, banche e assicurazioni che abbiano avuto in media durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti > 500 e che, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei seguenti limiti dimensionali: un ammontare 20 milioni di euro di stato patrimoniale; 40 milioni di euro di ricavi netti; |
Dal 2026 (anno fiscale 2025) |
Le grandi imprese non quotate che, alla data di chiusura del bilancio, anche su base consolidata, abbiamo superato almeno due dei seguenti criteri dimensionali: un numero di dipendenti superiore a 250; stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro; • 40 milioni di euro di ricavi netti |
A partire dal 2027 (anno fiscale 2026) |
Le piccole e medie imprese quotate (escluse le microimprese), gli istituti di credito di piccole dimensioni non complessi e le imprese di assicurazioni dipendenti da un Gruppo (“captive”). |
Dal 2029 (anno fiscale 2028) |
Le imprese e figlie succursali con capogruppo extra-UE, per le quali la capogruppo abbia generato in UE ricavi netti superiori a 150 milioni di euro per ciascuno degli ultimi due esercizi consecutivi e almeno: • un’impresa figlia soddisfi i requisiti dimensionali della CSRD o • una succursale abbia generato ricavi netti superiori a 40 milioni di euro nell’esercizio precedente |
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